I NOSTRI DENTISTI
RISPONDONO
Le domande più frequenti
e le risposte dei nostri esperti
LE risposte degli esperti a…
Corretta
Igiene Orale
Ablazione
del Tartaro
Implantologia
(e Protesi Dentarie)
Trattamenti
Ortodontici
Odontoiatria
Conservativa
Odontoiatria
& Postura
(e Gnatologia)
DOTTOR RAMELLA RISPONDE
1. CORRETTA IGIENE ORALE
Quali sono le tappe per una corretta prevenzione della salute orale?
- Lavare i denti tutti i giorni e almeno due volte al giorno: mattina e sera, dopo i pasti, il lavaggio diventa la principale misura di prevenzione.
- Usare il filo interdentale: l’uso del filo interdentale almeno una volta al giorno aiuta nella rimozione di residui alimentari negli spazi ove è più difficile l’azione dello spazzolino da denti.
- Controllare le gengive: un sanguinamento o una riduzione dell’altezza delle gengive intorno ad uno o più denti può essere legato ad uno stato di infiammazione gengivale. Il controllo di questa parte della bocca è molto importante perchè la malattia gengivale può peggiorare silenziosamente fino ad arrivare agli stadi di gravità più avanzata.
- Non fumare: il fumo danneggia gravemente anche i tessuti della bocca.
- Attenzione all’alimentazione: una dieta densa di sostanza zuccherate e ripetutamente assunte può provocare maggiore rischio di carie dentale.
- Recarsi regolarmente dal dentista ogni sei mesi per un controllo odontoiatrico: è la misura più efficace per scoprire immediatamente nuove carie dentali, trattarle prima che si approfondiscano e controllare lo stato di salute dei tessuti di sostegno del dente.
- Eseguire sedute di igiene orale professionale ogni sei mesi: il tartaro non favorisce la buona salute orale. Se non diversamente consigliato, eseguire con regolare frequenza semestrale una seduta di igiene orale professionale è una misura di prevenzione estremamente efficace.
- La scelta dello studio odontoiatrico: è importante scegliere uno studio che risponda professionalmente ai seguenti requisiti:
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- Il personale medico deve essere iscritto all’ordine dei medici e degli odontoiatri. Attenzione ai medici abusivi.
- Lo studio deve prestare molta attenzione al livello di igiene generale, sono importanti la pulizia dei locali, l’uso dei guanti e delle mascherine monouso e l’utilizzo di strumentazione imbustata e sterilizzata in autoclave. Purtroppo, la superficialità di uno studio medico in questo ambito può essere la causa di gravissime patologie che un paziente può contrarre proprio dal dentista.
- Prestare attenzione che venga utilizzata la “Diga in gomma” durante le prestazioni mediche come otturazioni, devitalizzazioni e cementazioni di manufatti protesici. La diga garantisce una prestazione eseguita in campo sterile, requisito indispensabile per risultati più duraturi nel tempo.
- Lo studio che sceglierete non deve fare false promesse, specialmente sulle tempistiche. Non si possono risolvere problematiche mediche serie in tempi rapidissimi, ci sono dei protocolli che indicano la durata dei trattamenti terapeutici al di sotto dei quali può venire compromesso l’esito di una buona cura che rispetti i tempi biologici di ogni paziente.
- Diffidare dai preventivi eccessivamente bassi o eccessivamente alti. Se i preventivi sono fuori mercato solitamente nascondono una modalità terapeutica non corretta. Non va mai dimenticato che chi si rivolge ad uno studio medico non è un cliente ma un paziente e come tale va tutelato.
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GLI IGIENISTI RISPONDONO
2. L’ablazione del tartaro o detartrasi: come e quando va fatta?
Una buona istruzione nella pratica di igiene quotidiana, ed una periodica ablazione del tartaro in studio, sono la base per poter mantenere denti e gengive sani nel tempo. Inoltre, sono indispensabili per affrontare, nel migliore dei modi, eventuali terapie odontoiatriche.
L’ablazione del tartaro o detartrasi
Di cosa si tratta?
L’ablazione del tartaro è una tecnica di prevenzione delle patologie gengivali e parodontali che consiste nella rimozione di placca e tartaro da tutte le superfici dentali.
Come viene eseguita?
La seduta inizia con il controllo del cavo orale, ovvero dei denti, mucose orali e tessuti di supporto dei denti (ossa e gengive). La salute di questi ultimi viene accertata tramite il sondaggio paradentale, un “punzecchiamento” delle gengive eseguito con un’apposita sonda dalla punta arrotondata che non crea danni ai tessuti.
Finito il sondaggio, si passa alla vera e propria ablazione del tartaro mediante l’utilizzo di uno strumento ultrasonico che disgrega e distacca il tartaro dalle superfici dentali. Vengono inoltre impiegati anche strumenti manuali che rifiniscono il lavoro andando a rimuovere i depositi disgregati sopra e sotto la gengiva.
In seguito, viene utilizzato uno strumento che, spruzzando ad alta pressione acqua e polvere di bicarbonato, permette di rimuovere le pigmentazioni (macchie adese alla superficie dentale create dal fumo, thè, caffè, coca cola etc..), con un gradevole miglioramento anche estetico del sorriso.
Si finisce il lavoro con la lucidatura, importantissima in quanto lucidando e rendendo liscia la superficie dentale permette al paziente a casa di rimuovere la placca con maggior facilità con l’utilizzo di spazzolino e filo interdentale.
Quanto dura e chi la deve fare?
La durata totale della seduta di pulizia dei denti è di 60 minuti e viene eseguita da un’ igienista specializzata/o, Laureata/o in Igiene dentale.
Quali sono gli strumenti utilizzati?
Ablatore: è uno strumento ultrasonico che, grazie al suo effetto di cavitazione – cioè la creazione di bolle sopra e sotto gengiva, facilita la disgregazione del tartaro.
Curettes: sono strumenti manuali che grazie alla loro forma permettono di andare a rimuovere il tartaro anche sotto gengiva, senza andare a lesionare i tessuti di supporto, come la gengiva, avendo un solo lato lavorante che andrà rivolto verso la radice del dente.
Prophyjet: è uno strumento che crea un getto di acqua e bicarbonato sotto pressione.
Spazzolino o coppetta per lucidatura: usato con della pasta da profilassi di solito contenente fluoro che aiuta a rinforzare le superfici dentali, rendendole più resistenti all’attacco batterico dei batteri presenti nella placca.
Quante volte all’anno è bene eseguire una seduta di pulizia dei denti?
La frequenza delle sedute di ablazione del tartaro è stabilita sul singolo paziente, a seconda della tipologia del paziente.
In pazienti con assenza di problemi parodontali (problemi ai tessuti di supporto dei denti, ovvero osso e gengive dati da diversi fattori come ad esempio mal posizionamento dentale, presenza di placca e tartaro, fattori predisponenti etc..) sono consigliate 2 sedute di ablazione del tartaro all’anno (ogni 6 mesi), mentre nei pazienti che presentano problemi parodontali di solito vengono consigliate dalle 3 alle 4 sedute all’anno (ogni 3-4 mesi).
Questo dipende anche dalla compliance del paziente, ovvero il grado di adesione del paziente nel seguire le indicazioni di igiene orale domiciliare impartite dall’odontoiatra o dall’igienista dentale.
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DOTTOR RAMELLA RISPONDE
3. IMPLANTOLOGIA & PROTESI DENTARIE
È possibile eseguire un intervento di implantologia se si è in presenza di poco osso?
Spesso giungono nel nostro studio pazienti che lamentano la mancanza di osso per una riabilitazione con l’implantologia dentale, ai quali è stato detto di rinunciare alla possibilità di poter avere denti fissi.
In realtà il 95% di questi casi vengono da noi risolti con diverse modalità terapeutiche.
Inserimento innesto osseo: è il processo di addizione ossea alla struttura esistente per fornire una base adeguata all’inserimento dell’impianto. L’osso della mascella può essere stimolato a crescere grazie a vari metodi sintetici o naturali. Questa può essere un’alternativa od una combinazione di diverse soluzioni. Le possibilità sono:
- L’uso dell’osso già esistente in bocca. Si ricupera l’osso della vostra bocca poi lo si usa per preparare il settore per implantologia. Questa è la tecnica più semplice ed è più usata.
- Materiali sintetici. Alcune volte si può scegliere di utilizzare materiali sintetici per stimolare la crescita dell’osso.
- Rialzo del seno mascellare. Al mascellare, nella parte superiore dei denti posteriori (dove sono i seni mascellari) l’osso può essere insufficiente per sostenere gli impianti. In questo caso si procede a sollevare la membrana sinusale e poi fa un riempimento di osso al livello dei seni per avere sufficiente struttura ossea per fissare gli impianti dentali.
La tecnica della TORONTO BRIDGE è una valida soluzione per una riabilitazione protesica in caso di edentulia (mancanza di totale di denti)?
La Toronto Bridge è una protesi di tipo fisso, essa viene realizzata su impianti dentali inseriti precedentemente nel mascellare superiore o nella mandibola del paziente, molto spesso in una sola seduta ambulatoriale. In seguito dopo un periodo di osteointegrazione degli impianti dentali, che va all’incirca dai 4 ai 6 mesi, si procede alla realizzazione della protesi fissa, in questo caso del toronto bridge.
La toronto bridge è attualmente una delle soluzioni protesiche implantologiche molto diffusa sia per i costi contenuti nella sua realizzazione, sia per il grado di qualità che si riesce ad offrire ai pazienti e sia per il largo spettro di casistica in cui si può applicare.
DOTTOR LUCA ESPOSITO RISPONDE
4. TRATTAMENTI ORTODONTICI
Gli apparecchi ortodontici fissi possono danneggiare i denti?
Gli apparecchi ortodontici fissi non danneggiano lo smalto dei denti. Vengono applicati con dei compositi a rilascio di fluoro. Quando vengono poi rimossi alla fine del trattamento, il residuo di composito viene tolto con delle frese particolari create apposta per non danneggiare lo smalto dei denti.
A che età si è troppo vecchi per sottoporci ad un trattamento ortodontico?
Se i denti e le basi ossee sono sani non si è mai troppo vecchi per iniziare un trattamento ortodontico. In persone di 50-60 anni possono essere spostati allo stesso modo con cui lo sono denti e basi ossee sane in persone di 15-25 anni.
A che età si deve portare un bambino dall'ortodontista e si può iniziare un trattamento ortodontico?
Considerato che alcune malocclusioni scheletrico-dentali si possono trattare già intorno ai 4/5 anni di età, possiamo considerare questa l’età più appropriata per la prima visita dall’ortodontista. Inoltre, è proprio verso i 4/5 anni di età, che si preferisce trattare ortodonticamente le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletrico-funzionali.
DOTTOR RAMELLA RISPONDE
5. ODONTOIATRIA CONSERVATIVA
Rimuovere le vecchie otturazioni eseguite in amalgama è consigliabile per la nostra salute generale e dentale?
Un’otturazione in amalgama, infatti contiene mediamente 440 mg di Mercurio e può rilasciare ogni giorno parte di questo mercurio per fenomeni di abrasione (durante la masticazione), corrosione e disgregazione elettrolitica all’interno della cavità orale.
I sali dei cibi, le acque gassate, gli acidi alimentari incrementano ulteriormente la disgregazione delle amalgame.
Il mercurio può essere posto in relazione a tossicità cellulare, neurotossicità con conseguenti malattie neurodegenerative, immunotossicità, danni a carico del sistema endocrino, rischi relativi alla fertilità e allo sviluppo embrionale. In Svezia, Danimarca e Norvegia è bandito l’uso delle amalgame. In Italia è solamente controindicata nelle donne incinte e nei bambini.
Anch’io sono d’accordo sulla tossicità delle otturazioni in amalgama e sulla necessità di doverle rimuovere, molto IMPORTANTE È CHE VENGANO RIMOSSE SEGUENDO UN PROTOCOLLO MOLTO SPECIFICO.
Le otturazioni in amalgama vengono sostituite con otturazioni o con intarsi in materiale composito dello stesso colore del dente naturale. Questi materiali di ultima generazione sono dotati di ottime caratteristiche biologiche e meccaniche, prive di metalli e impurità e quindi assolutamente inerti e biocompatibili.
DOTTORESSA EMMA ROSAIA RISPONDE
6. ODONTOIATRIA & POSTURA
Cervicale e mal di schiena sono sintomatologie che possono essere causate da un problema ai denti?
Il dolore alla cervicale o più generalmente un mal di schiena può dipendere dai denti.
Ad essere più precisi, potrebbe essere causato dai muscoli della mandibola.
Normalmente la mandibola si muove senza interferire sui muscoli circostanti, ma a volte i muscoli mandibolari possono lavorare male e rimanere contratti e rigidi anche per breve tempo.
Quando accade?
Quando siamo in presenza di una cattiva chiusura dei denti (malocclusione), dovuta ad arcate dentarie oblique o basse, o alla mancanza di molari o più semplicemente in presenza di una gengivite laterale. Sappiamo che la mandibola è l’unica parte ossea che pende dal corpo è ha la necessita di muoversi in modo simmetrico. Qualora questo non succeda, la mandibola si troverà a lavorare più da una parte e tutta la muscolatura mandibolare ne risentirà, contraendosi.
Questa contrazione si rifletterà poi sui muscoli nelle vicinanze e di riflesso quindi sui muscoli e nervi presenti nella zona cervicale, causando i sintomi dolorosi di quella che comunemente chiamiamo “cervicale”.
Anche lo stress, come al solito fa la sua parte, perchè si è notato che in condizioni di stress si può arrivare al digrignamento dei denti durante la notte (Bruxismo), che comporta una contrazione lunga della muscolatura della mandibola e quindi ad un risveglio con quello che comunemente si chiama “collo rigido”.
Ma i sintomi della cervicale non sono l’unica conseguenza di una mandibola che lavora male.
Anche la postura del corpo può cambiare, portando sempre a conseguenze dolorose per la schiena.
No, perchè la colonna vertebrale si accorgerà di questo cambiamento e si piegherà a sua volta, per rispettare la posizione del capo, causando possibili dolori alla schiena.
Sarà, allora, il caso di prendere in considerazione una serie di fattori che possono aiutare a capire se il nostro dolore alla cervicale o alla schiena è causato dalla masticazione.
Cos’è un Bite e a cosa serve?
Bite in inglese vuole dire “morso”, e sta a significare genericamente qualunque cosa mettiamo fra i denti.
Questi dispositivi odontoiatrici, proprio per il nome che portano, servono a MODIFICARE il combaciamento fra arcata dentaria mascellare e mandibolare, allo scopo di ritrovare una posizione perduta o per ricreare una possibilità di guarigione o di ricondizionamento neuro muscolare ed articolare. Servono inoltre per ristabilire schemi posturali perduti e quindi tutto ciò che può essere ad essi correlati: cefalee, mal di schiena, dolori cervicali, torcicolli, formicolii alle estremità, appoggi plantari, efficienza muscolare negli sportivi, vertigini, ronzii auricolari, apnee notturne ecc.
Un dolore all’orecchio, un ronzio persistente, possono essere causati da un problema all’articolazione temporo-mandibolare?
Ronzio, fischi, sibili, acufeni, ovattamento auricolare, sensazione di diminuzione dell’udito, (ipoacusia), vertigini, sensazione di instabilità dell’equilibrio, dolori articolari con scrosci e click nei movimenti della mandibola, dolori attorno all’orecchio, dolori all’occhio, dolori cervicali, si associano altre patologie come: la nevralgia del trigemino, la parodontite, la piorrea, il bruxismo, dolori da disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare.
Il mio consiglio è di fare una visita gnatologica che possa escludere o confermare una di queste cause e aiutarvi a trovare un rimedio efficace.